Incompatibilità tra Bonus Investimenti Zes e Bonus Mezzogiorno: Una Delucidazione dell’Agenzia delle Entrate
Nel contesto delle agevolazioni fiscali destinate a promuovere gli investimenti nelle zone economicamente svantaggiate, emerge una questione di rilevanza: la compatibilità tra il Bonus Investimenti per le Aree Zes (Zone Economiche Speciali) e il Bonus Mezzogiorno.
Questa problematica è stata recentemente esaminata nell’interpello 94/2024, dove l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la sua posizione in merito all’eventuale combinazione di tali incentivi. La domanda sorgeva da parte di una società che, avendo già fruito del credito d’imposta Mezzogiorno per un investimento in impianti e attrezzature nel 2023, ora si chiedeva se potesse beneficiare anche del credito d’imposta Zes, considerando che la sede operativa dell’investimento ricadeva in un’area Zes.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha negato la possibilità di cumulo tra i due bonus. Tale decisione si fonda sull’analisi delle disposizioni normative pertinenti. In particolare, l’articolo 102 della legge 208/2015 stabilisce che il credito d’imposta è cumulabile con altri aiuti di Stato solo se non superano i limiti di aiuti più elevati consentiti dalle normative europee. Tuttavia, l’Agenzia ha concluso che il credito d’imposta Zes non può essere considerato un beneficio fiscale aggiuntivo rispetto al credito d’imposta Mezzogiorno, ma piuttosto un potenziamento dello stesso, applicato in base all’ambito territoriale dell’investimento.
Pertanto, l’Agenzia delle Entrate ha sostenuto che i due bonus non siano cumulabili, in quanto non rappresentano due agevolazioni fiscali separate, ma piuttosto una singola agevolazione differenziata in base alla zona geografica in cui gli investimenti sono effettuati.
Questa chiara interpretazione normativa fornisce orientamento alle imprese che operano in queste zone, delineando con precisione i confini delle agevolazioni fiscali disponibili e evitando confusioni nell’interpretazione delle disposizioni normative.